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Rappresentazione artistica stilizzata a falsi colori di una sala di distillazione a vapore di Casalvento con pavimento in gres e numerosi alambicchi in acciaio; scritta in nero: copyright Lavanda del Chianti

Distillare Oli Essenziali

L’Officina Estrattiva di Casalvento

La trasformazione delle piante officinali necessita di adeguate tecnologie. Ogni pianta ha il suo processo e vuole un impianto dedicato. Secondo la nostra esperienza non è possibile con uno stesso distillatore ottenere estratti di qualità e rese economicamente vantaggiose da qualsiasi cosa ci venga in mente di lavorare.

Attualmente disponiamo di 7 estrattori a diversa tecnologia di varie dimensioni, forma, struttura e funzionamento, appositamente progettati per adattarsi al processo di lavorazione necessario per un particolare fiore, radice, foglia, rametto, legno o seme.

Questo distingue la distillazione professionale da quella amatoriale.

Inox 316L, vetro borosilicato, teflon, ottone e rame sono i componenti nobili degli estrattori, ma non sarebbero altro che elementi privi di vita se non fossero gestiti da un adeguato software di processo.

Un sofisticato controllo elettronico dei parametri fisici di temperatura, pressione, portata, agitazione … monitora ogni estrazione e garantisce la migliore qualità della produzione.

Le Alchimie del 3° Millennio

Sigle moderne descrivono i nuovi processi di produzione: WD, HD, SD per quello che riguarda la ben nota estrazione a vapore. Ma anche: RPD, IPD, TD, HyD, DryD, SE, ASE, MAE, PLE, OHE, SWE, FD, SFE CO2 ….. Si arriva a poco più di 20 diversi processi ideati dopo la seconda metà del 1900 dagli ingegneri chimici e siamo tutti convinti che ci sia ancora spazio per nuove invenzioni.

Nella grande distilleria di Casalvento abbiamo in uso 9 di queste moderne metodiche inquadrate nella green technology al fine di offrire estratti pregiati completamente naturali, integrali e puri al 100% con il massimo rispetto dell’ambiente per il risparmio energetico ed il consumo idrico.

La certificazione biologica garantisce l’assenza di fitofarmaci.

Nei locali di estrazione è interdetto l’accesso durante le fasi di lavorazione ed ogni tipo di ripresa cinefotografica.

Il dottor Lorenzo Domini con il camice e cravatta rossa dietro una serpentina in vetro borosilicato connessa ad un pallone evaporatore mentre lavora in laboratorio ad un distillatore verticale in vetro

Queste le fasi di una “classica” estrazione

1) una sorgente di calore porta in temperatura l’acqua destinata ad essere il “solvente” dell’estrazione stessa (vapore d’acqua).

2) il vapore d’acqua attraversa subito il materiale vegetale (distillazione a vapore diretto) o, passando in una serpentina a circuito chiuso, scalda l’acqua posta sul fondo dell’alambicco (non mostrato in figura); si genera così un vapore diverso dal precedente che attraversando il vegetale ne estrae i principi attivi (distillazione a vapore indiretto).

3) sulla sommità del distillatore i vapori emergenti vengono condotti al sistema di refrigerazione da cui usciranno condensati.

4) dato che le essenze sono presenti nelle piante in piccola o piccolissima quantità, la natura del liquido condensato è prevalentemente di tipo acquoso (acque floreali o idrolati) con scarsissima componente oleosa (oli essenziali). La separazione delle essenze dalle acque floreali è un fenomeno spontaneo anche a temperatura ambiente ed avviene per effetto del loro differente peso specifico. Gli oli galleggiano sopra il livello di queste acque, ma accade però che alcuni dei loro componenti idrofili e lipofili possano solubilizzarsi negli idrolati a dispetto della non miscibilità dei due prodotti. Le acque floreali acquistano così forti proprietà aromatiche e sono un prodotto di pregio molto utilizzato dall’industria cosmetica.

5) la coobazione delle acque di distillazione può dare alcuni vantaggi nella trasformazione di alcune piante, ma è dannosa per altre.

Il semplice ed innocuo vapore d’acqua è qui l’unico elemento con funzioni di trascinamento degli oli essenziali. Il processo fisico-chimico dell’idrolisi è però il nostro principale nemico. In presenza di questa notevole disponibilità di acqua, l’eccessiva temperatura e gli sbalzi di pressione possono danneggiare le essenze prodotte.

Schema della produzione di oli essenziali ed Hyper Hydro: a sinistra un generatore di vapore, al centro l'alambicco di estrazione ed il condensatore dei vapori, a destra il vaso fiorentino di separazione, ombre verdi e scritte rosse

la piccola molecola dall’enorme potenza

con i suoi 18 UMA di peso molecolare e le caratteristiche debolmente polari riesce ad insinuarsi fra molecole organiche enormemente più grandi di lei. Il moto vibratorio che acquista durante il riscaldamento riesce a separare anche le molecole più liposolubili e maggiormente coese. Il risultato è quello di essere un eccezionale solvente organico dalle incredibili proprietà chimico fisiche: accumula e cede calore rapidamente, esiste sotto 3 stati fisici, è presente praticamente ovunque e assicura la vita del pianeta.

Una molecola davvero preziosissima, perché sprecarla?

Immagine su sfondo bianco della molecola di acqua con un atomo di ossigeno in rosso e due di idrogeno in bianco con scritta nera H 2 O

I nostri Impianti “Classici”

Sarebbe più opportuno chiamare il nostro centro di produzione con il termine di Officina Estrattiva, anziché con quello di Distilleria: per loro definizione le piante che trasformiamo sono dette “Piante Officinali”.

Il termine “officinale” deriva dal secolare uso dei vegetali nelle antiche OFFICINE FARMACEUTICHE per la produzione di principi attivi. Le piante erano rese utili perché da esse prendevano origine i rimedi farmacologici detti simplicia o composita (se costituiti da una o più essenze) usati nella cura delle malattie umane ed animali.

Alcune lavorazioni nella nostra Officina Estrattiva avvengono prevalentemente mediante l’uso del semplice vapore d’acqua. Questo è prodotto a temperatura e pressione controllata e viene distribuito al materiale vegetale con differenti tecniche di applicazione (vapore diretto, vapore indiretto, a pressione ambiente, a pressione aumentata o sotto vuoto). Come abbiamo detto il processo di estrazione non è standard, ma viene adattato ad ogni tipo di pianta in lavorazione.

Nei nostri impianti la condensazione dei vapori avviene con diversi sistemi di refrigerazione usando sempre acqua fredda per lo scambio termico e regolando se necessario l’entità del riflusso.

La raccolta degli estratti è fatta in vasi fiorentini opportunamente modificati per garantire la tenuta ermetica in caso di lavorazioni sotto vuoto o a pressione positiva.

Tutta la produzione di Oli Essenziali, Idrolati ed Hyper Hydro certificati BIO viene stagionata prima di effettuarne l’analisi e la vendita.

Due grosse taniche di plastica bianca con idrolato biologico certificato HACCP su un piano grigio e sfondo bianco-bruno con etichetta carta descrittiva del prodotto
Tanica blu con tappo nero per vendita all'ingrosso di oli essenziali prodotti a vapore, etichetta bianca con scritta olio essenziale di lavanda e simboli di pericolo; sfondo bianco
Beuta da laboratorio in borosilicato contenente essenza assoluta di Rosa damascena prodotta da Casalvento su sfondo bicolore grigio chiaro e grigio scuro

I nostri Impianti “Speciali”

Progettati appositamente per lavorazioni complesse permettono di ottenere Resinoidi, Concrete ed Essenze Assolute destinate al mondo dell’alta profumeria e cosmesi.

Qui il vapore d’acqua viene usato solo nelle fasi finali dovendo necessariamente ricorrere ad altre tipologie di estrazione come prevede la tecnica.

L’Iris di Toscana, la Rosa di Damasco, la Lavanda del Chianti, l’Elicriso e la Ginestra di Casalvento al termine di questa lavorazione acquistano il massimo pregio che siamo capaci di conferirgli.

Tre flaconi in alluminio con tappo plastico bianco su sfondo luminoso grigio per la conservazione di assolute e resinoidi; etichette con scritte: Elicriso assoluta, Lavanda assoluta ed Iris Pallida resinoide