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Colture Specializzate di Piante Aromatiche Biologiche

Le piante, riprodotte per talea da cloni particolarmente pregiati, dopo aver raggiunto il giusto sviluppo, vengono messe a dimora in campo aperto per la coltura intensiva. La coltivazione e la raccolta seguono le Norme di Buona Pratica Agricola come stabilite per le PIANTE MEDICINALI dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2003 (GACP). Tali norme si basano anche sul rispetto della COLTIVAZIONE BIOLOGICA e mirano a garantire il più alto contenuto possibile di principi attivi nel prodotto finale.

Le 18 specie in coltura intensiva hanno di per sè un notevole impatto visivo e sono destinate alla produzione di OLI ESSENZIALI, IDROLATI, HYPER HYDRO ed ESSENZE ASSOLUTE presso il nostra grande distilleria. A Casalvento abbiamo colture ecosostenibili, perfettamente integrate nel territorio e che rappresentano la biodiversità ed ecosostenibilità della macchia mediterranea alla quale apparteniamo.

Tutta la produzione di botaniche è di origine aziendale e non si acquista da fornitori esterni.

Non si vendono a privati o vivaisti i cloni vegetali da noi selezionati.

Il Vivaio e le Colture

Talee di lavanda angustifolia biologica per rifornire di piante il vivaio e le colture intensive di Casalvento
Piccole piante di lavanda angustifolia in vasetto plastico nero con cartellino giallo, parte del vivaio di piante aromatiche di Casalvento
2 piante di lavanda messe a distanza di 40 centimetri con un metro di legno per la misura, sfono di terra lavorata
Spighe di lavanda angustifolia super blu biologica su sfondo bianco coltivate a Casalvento nel Chianti

Vivaio di propagazione

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2003 ha pubblicato le Good Agricoltural and Collection Practice for Medicinal Plants (GACP) dettando le Linee Guida per la coltivazione, raccolta e trasformazione delle piante medicinali.

Questa particolare filiera produttiva necessita di investimenti aziendali specializzati, mezzi tecnici e conoscenze specifiche: i coltivatori agiscono sempre più come natural product carriers, mentre gli utilizzatori finalmente comprendono che la fase agricola è open air e pertanto soggetta a variazione annua di quantità e qualità.

Oggi il mercato è sempre più orientato all’acquisto di prodotti di qualità e con alto titolo in principi attivi prediligendoli alla quantità ed ai bassi prezzi. Solo piante biologiche curate con attenzione, che vivono in un ambiente adatto e trasformate con competenza possiedono il giusto vantaggio commerciale.

La preparazione del terreno, la scelta delle varietà colturali, la lotta alle infestanti, il controllo degli inquinanti sono fattori critici di successo, ma anche la raccolta e l’estrazione devono avvenire secondo tecnologie avanzate. Non si può improvvisare nulla.

La nostra tradizione si è rinnovata e continua dal 1962.

Superfici in coltura

Attualmente le superfici agricole destinate alla coltura specializzata delle piante officinali si estendono su diversi ettari ed il loro maggior pregio è quello di essere fatte con piante ottenute per riproduzione agamica; possiamo pertanto contare su una costante omogeneità della materia prima vegetale e su cicli di lavorazione ottimizzati.

Effettuiamo la RACCOLTA MECCANIZZATA con tecnologie specifiche per quasi tutte le specie officinali che coltiviamo. Le macchine sono completamente a controllo idraulico ed elettronico, capaci di adeguarsi alle diverse pendenze del terreno ed alle dimensioni delle piante.

Riforniamo la GRANDE DISTILLERIA aziendale di Casalvento anche con vegetali provenienti da colture spontanee come il muschio di quercia (Evernia Prunastri) e bacche di ginepro (Juniperus Communis) ma queste sono solo alcune delle botaniche che vengono utilizzate nei processi produttivi più sofisticati dei LABORATORI CASALVENTO. La certificazione biologica è estesa anche alle fasi di produzione estrattiva.

Il programma colturale è in continua evoluzione e prevede l’espansione verso nuove superfici con impianto di altre specie vegetali al fine di fornire ai nostri clienti nuovi estratti aromatici.

La biodiversità è da sempre il nostro obiettivo.

Arboretum

Si estende su una superficie di 2000 m² con un percorso di 250 m. Nell’Arboretum sono visibili arbusti, alberi ad alto fusto, cespugli profumati, olivi e piante aromatiche utilizzate nella cosmesi.

Vi crescono vari tipi di Rosa (rampicanti ed arbustive), Cisto, Mandorlo, Nocciolo, Corbezzolo, Ginepro, Caprifoglio ed una speciale varietà di Olivo. L’olio ottenuto dalle sue olive verdi, raccolte in agosto, era detto Onfacium ed utilizzato come base dei profumi nell’antica Roma.

Nel mese di giugno-luglio il vento, passando nell’Arboretum, ci porta a tratti l’odore dolce e gentile della Ginestra, la fragranza calda e speziata dell’Elicriso, fresca dello Spigo spontaneo e balsamica della resina di Pino.

Un bianco fiore di mandorlo a primavera lascia cadere una goccia d'acqua sullo sfondo di foglie verdi
Petali viola di un fiore di cisto ladanifero, stami centrali gialli e gocce di rugiada
Ramo terminale di un ginepro con aghi verdi e molte bacche mature color viola a Casalvento

Viridarium

Al tempo dei Romani si indicava con questo nome una superficie agreste dedicata alla coltivazione di piante adatte alla cura delle malattie. Un Viridarium è stato rinvenuto negli scavi di Pompei ed una sua ricostruzione è stata inserita nel percorso museale di visita. In epoca romana era il cuore della casa patrizia, vi crescevano fiori e piante disposte secondo un’architettura molto curata. Questo spazio coltivato, in cui si trascorrevano momenti piacevoli, aveva anche un significato religioso e simbolico. L’alloro rappresentava la sapienza e la virtù eroica, l’oleandro la morte, il corbezzolo l’eternità, il viburno il trionfo, la rosa l’amore, la viola il matrimonio ed il cisto, con i suoi fiori di brevissima vita, la caducità della vita dell’uomo. Ogni pianta aveva un senso che andava oltre quello dell’ornamento.

Nei secoli seguenti il termine e la struttura del Viridarium cambiò divenendo l’HORTUS SIMPLICIUM dei monaci. Nelle immediate vicinanze dei conventi la comunità monastica coltivava specie vegetali ricche di principi attivi (dette “semplici”) da cui era ricavato un rimedio specifico per ogni malattia. Nelle loro farmacie i monaci esperti nelle estrazioni e nel dosare i singoli preparati, elaboravano i rimedi “composti” destinati a curare le malattie più complesse. Nell’operosa vita del monastero il Monachus Infirmarius tramandava la sua esperienza perché centella, rosmarino, salvia, mirto, aconito, mandragora, belladonna, iperico, colchicum e moltissime altre erano piante potenti, capaci di salvare una vita o di dare la morte.

Qualche secolo dopo sarebbe nata la MODERNA FARMACOLOGIA che con la chimica di Lavoisier ed i numerosi progressi della tecnica avrebbe relegato nel dimenticatoio questo immenso patrimonio culturale tramandato con fatica per millenni.

Il passato torna con forza nella nostra epoca con gli studi di etnobotanica e farmacologia che rivalutano la validità e l’importanza dei PRINCIPI ATTIVI NATURALI. La ricerca di nuove sostanze nelle specie vegetali è in continuo divenire e pochi sanno che il 60% dei farmaci in commercio ha ancora un’origine vegetale.

In prossimità della nostra Officina Estrattiva un Viridarium di epoca moderna ospita piante a crescita spontanea adatte alla terra ed al clima del Chianti.

Vecchia immagine litografica in bianco e nero con pianta di lavanda e fiore di Lavanda del Chianti
Olive mature di colore blu intenso su un rametto di olivo con numerose foglie verdi
Gocce d'acqua si riposano adagiate sui petali di un fiore giallo nel Chianti d'estate
Immagine di 2 spighe azzurre di Lavandula Angustifolia biologica coltivata a Casalvento su sfondo sfocato
Effetto lente creato da una goccia di acqua trasparente in caduta da una foglia verde al mattino
Il giglio di sant'Antonio è un mazzo di fiori bianchi con stami gialli molto profumato in primavera, lo vediamo sullo sfondo nero illuminato dal sole